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Storia
Fondata dai fratelli Maisch nel 1926 a Pfäffingen, nelle vicinanze di Tubinga in Baden-Württemberg, inizia l'attività come costruttore di biciclette. La produzione motociclistica inizia negli anni trenta, con motoleggere spinte da motori a due tempi di costruzione Sachs e Jlo. Con l'avvento della Seconda guerra mondiale gli stabilimenti Maico vennero convertiti alla produzione bellica realizzando parti per aerei destinati alla Luftwaffe.
La produzione civile riprende nel 1947 con la M 150, monocilindrica a due tempi. Nel 1951 viene presentato il Maico-Mobil, scooter dalla linea massiccia e molto protettiva, equipaggiato con il motore della M 150. L'asfittico "150" sarà successivamente sostituito da più prestanti motori di 175 e 200 cc.
Negli anni cinquanta la gamma Maico si espande: vengono presentate le versioni di 175 e 250 cc della "M" (la quarto di litro sarà per diverso tempo la moto ufficiale della Bundeswehr), la Blizzard, motoleggera 250 2 tempi, e la Taifun, bicilindrica di 350 e 400 cc. Al Maico-Mobil nel 1955 sarà affiancata la Maicoletta, scooter di linea più compatta che si differenziava dalla produzione più in voga del periodo, come la Vespa e la Lambretta, nel presentare ruote alte.
Nel corso dello stesso anno viene assorbita la Champion, per affiancare alla produzione di moto anche quella di microvetture. Il mercato delle piccole automobili economiche, spinte da motori di derivazione motociclistica, è ormai in declino e la produzione della vetturetta Champion 500, dotata di un propulsore Maico bicilindrico 2T montato posteriormente, si conclude nel 1958 dopo circa 6.000 esemplari realizzati.
In quegli anni la Casa inizia ad impegnarsi nel settore del fuoristrada, con buoni risultati specialmente nel motocross: nel 1957 il tedesco Fritz Betzelbacher vince il Campionato Europeo classe 250. L'attività ufficiale Maico nel fuoristrada (sia nel Cross che nella Regolarità) prosegue, affiancata negli anni settanta anche da quella nel Motomondiale con la RS 125, portata alla vittoria diverse volte dallo svedese Börje Jansson e da un giovane Eugenio Lazzarini.
La produzione Maico negli anni '70 include modelli da Cross (siglati MC) e Regolarità (GS) con motori due tempi a disco rotante da 125 a 500 cc, e modelli stradali (MD) da 50 a 250 cc.
La Maico cessa l'attività nel 1983, in seguito a una crisi economica aggravata dai contrasti all'interno della famiglia Maisch. Il marchio venne ceduto, per ricomparire sul mercato sul finire degli anni novanta con modelli da Cross, Enduro e Supermotard.
Nel 2010 un'azienda californiana ha presentato una gamma di motociclette utilizzando nuovamente il marchio "Maico".[1]