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Breve storia della Nsu motociclistica
Quello delle due ruote fu il comparto che fece universalmente conoscere il marchio teutonico, grazie anche ai notevoli successi che la casa ottenne nelle competizioni del motociclismo.
Le prima motocicletta NSU risale al 1901: la 1 1/4 PS, questo il suo nome, era spinta da un monocilindrico 4 tempi di 211 cc e 1,25 CV. Ad essa seguirono, sino al 1918 circa, modelli monocilindrici e bicilindrici a 4 tempi da 200 a 800 cc. Negli anni venti la gamma comprendeva modelli a 4 tempi tra 200 e 500 cc (unica eccezione la 8 PS 1000 cc bicilindrica). Nel 1930 arrivarono i primi modelli a 2 tempi: il Motosulm (un motore ausiliario per biciclette da piazzare sopra la ruota anteriore) e le Z 175/201/251. In quello stesso anno fu assunto come progettista l'inglese Walter Moore, proveniente dalla Norton: il suo primo progetto fu la 501 SS, monocilindrica monoalbero da 30 CV.
Nel 1932 la NSU rilevò un'altra casa motociclistica tedesca, la D-Rad. La gamma anni '30 NSU comprendeva, oltre alla SS (disponibile dal 1935 anche di 600 cc), le OSL (monocilindriche a valvole in testa di 200, 250, 350, 500 e 600 cc) e il Quick, economica motoleggera spinta da un motore di 98 cc a 2 tempi. La Seconda guerra mondiale vide la produzione del Kettenkrad, un singolare veicolo semicingolato spinto dal motore della Opel Olympia.
La produzione civile riprese nel 1949, con la Fox 98 cc 4 tempi, a cui seguì nel 1951 una versione 125 2 tempi. Il 1951 vide anche il lancio della Lux 200 2 tempi e delle Konsul 350/500 4 tempi, mentre del 1952 è l'entrata in produzione della Max 250, spinta da un monocilindrico monoalbero, in cui le camme erano azionate da biellette (anziché, come più usuale, da ingranaggi o catena). Alla gamma si aggiunse, nel 1953, il ciclomotore Quickly. A partire dal 1950, la NSU iniziò a costruire su licenza dell'Innocenti la Lambretta, cui nel 1956 seguirà il Prima, sempre derivato dalla Lambretta.
La crisi del settore motociclistico tedesco, dovuta alla diffusione dell'automobile, spinse la NSU ad abbandonare progressivamente il settore delle due ruote, per dedicarsi alle quattro ruote.
Negli anni '50 la Casa di Neckarsulm ritornò alle competizioni (cui si era dedicata con alterne fortune negli anni trenta), riuscendo ad aggiudicarsi vari titoli mondiali nelle classi 125 e 250 del Motomondiale. L'esordio nel Mondiale della NSU fu nel 1951, con una sfortunata 500 4 cilindri bialbero. L'esperienza fatta con questa moto fu però importante: dal suo motore (opportunamente "affettato") nacquero la Rennfox 125 e la Rennmax 250 dominatrici delle rispettive classi nel biennio 1953-1954. La morte di Rupert Hollaus durante le prove del GP delle Nazioni 1954 scosse però l'ambiente, e la Casa decise di ritirarsi. Nel 1955, però, apparve sulle piste una nuova NSU, la Sportmax 250, derivata dalla "Max" di serie. Affidata ad alcuni piloti assistiti dalla Casa (tra cui Sammy Miller, John Surtees e Hans Baltisberger), vinse il Campionato del Mondo con Hermann Paul Müller, il quale approfittò di una squalifica comminata a Bill Lomas.